Per le strutture turistico-ricettive sono diversi gli standard di qualità da raggiungere, e tra questi rientra la gestione del rischio Legionella. La Legionella spp è un batterio normalmente presente in natura, e presente anche negli impianti idrico sanitari e aeraulici di strutture civili e industriali.
Per le strutture turistico ricettive, prevenire la diffusione del batterio Legionella spp negli impianti è fondamentale, al fine di garantire la tutela della salute non solo dei lavoratori ma anche degli ospiti. Vediamo insieme gli strumenti che la normativa mette a disposizione per scongiurare o combattere la presenza del batterio.
Legionella, normativa di riferimento
La Legge Quadro 135/2001, fissa standard minimi di qualità per le strutture ricettive, demandando alle singole regioni le autorizzazioni all’esercizio. La Normativa ha posto l’obiettivo di massima qualità del servizio, non legato al numero di “stelle”, ma orientato verso un miglioramento continuo dei livelli di eccellenza e sicurezza.
A corollario, in tema di requisiti di qualità, la conformità degli impianti a servizio delle strutture, rappresenta un requisito fondamentale, che deve essere mantenuto attraverso attività di manutenzione efficaci degli impianti idrici e di condizionamento a servizio delle strutture. La cattiva gestione degli impianti, può infatti rappresentare un significativo rischio per la salute degli occupanti delle strutture ricettive.
In particolare, il rischio è rappresentato dalla contaminazione microbiologica che può influire sulla qualità dell’aria indoor e portare al manifestarsi di situazioni di disagio, malessere o vere e proprie sindromi cosiddette “malattie correlate agli edifici” o “sick building syndrome”.
Legionella e pericoli per la salute
Il batterio della Legionella, deve il suo nome all’epidemia di polmonite che si verificò tra i partecipanti ad una riunione dell’American Legion nell’estate del 1976 a Philadelphia. Tra gli oltre quattromila veterani del Vietnam (chiamati appunto Legionnaires) presenti, 221 si ammalarono e 34 di essi morirono. Solo in seguito si scoprì che la malattia fu causata da un nuovo batterio denominato Legionella, che fu isolato nell’impianto di condizionamento dell’hotel dove i veterani avevano soggiornato.
Il serbatoio naturale della Legionella è caratterizzato da ambienti lacustri, corsi d’acqua, acque termali e simili ed è da qui che per contaminazione passa nei siti che costituiscono il serbatoio artificiale come gli impianti idrici e di condizionamento. L’infezione da Legionella non si trasmette da persona a persona o bevendo acqua contaminata, piuttosto tramite flussi d’aerosol, quindi potenzialmente in luoghi nei quali è in funzione un sistema di condizionamento, di umidificazione o di trattamento dell’aria o di circolazione delle acque sanitaria.
Il tasso di mortalità correlato all’infezione da Legionella dipende da alcuni fattori specifici (come la gravità della malattia, l’appropriatezza del trattamento antibiotico iniziale, il luogo in cui è stata contratta l’infezione e le condizioni pregresse del paziente) e può variare dal 40% ÷ 80% nei pazienti immunodepressi non trattati, al 5% ÷ 30% in caso di un appropriato trattamento della patologia.
I sintomi possono essere febbre, tosse, cefalea, malessere generale, ecc.; nei casi più gravi può portare a scompensi neurologici e divenire letale.
Prevenzione delle infezioni
La prevenzione delle infezioni da Legionella si basa essenzialmente sulla corretta progettazione e realizzazione degli impianti idro-sanitari, gli impianti di condizionamento con umidificazione dell’aria ad acqua, gli impianti di raffreddamento a torri evaporative (emblematico il caso del bresciano 25 settembre 2018 – Oltre 500 casi di polmonite batterica causati dalle torri di raffreddamento delle Acciaierie di Calvisano e di Gkn Wheels di Carpenedolo) o a condensatori evaporativi, gli impianti che distribuiscono ed erogano acque termali, le piscine e le vasche idromassaggio.
Per tale motivo le strutture turistico ricettive (alberghi, campeggi, residence, agriturismo, b&b, affittacamere, navi da crociera etc.), strutture termali, strutture ad uso collettivo (impianti sportivi e ludici, palestre, centri commerciali, fiere, esposizioni, centri benessere, etc.), devono procedere alla Valutazione del Rischio legata agli impianti idrici e di condizionamento presenti elaborando documenti specifici.
La valutazione del rischio deve seguire le linee individuate da:
- Accordo Stato-Regioni “Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di strutture turistico-ricettive e termali”,
- Valutazione del rischio biologico art. 271 del D. Lgs. 81/08,
- Accordo Stato-Regioni 7 febbraio 2013, “Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria”.
Vediamo in sintesi nell’immagine sottostante quali sono le attività che le strutture turistiche ricettive devono effettuare per garantire la sicurezza dei propri clienti e dipendenti.
Si rende evidente quindi che l’analisi del rischio deve essere effettuata regolarmente (almeno ogni 2 anni), o in caso di possibile o accertata presenza di Legionella (eventi quali il malessere degli ospiti).
È infine importante che ogni struttura istituisca un registro per la documentazione degli interventi di manutenzione, ordinari e straordinari, sugli impianti idrici e di climatizzazione e che questi interventi siano analizzati nell’apposito documento di Valutazione del Rischio.
Ad oggi in Italia le infezioni da Legionella sono in aumento, come dichiarato dal Ministero della salute, nel 2017 è stato stimato un aumento del 17% rispetto ai circa 1.700 casi registrati nel 2016.
Il dato potrebbe sicuramente migliorare a seguito di un’attenta valutazione del rischio e della predisposizione di efficaci misure preventive e protettive, come la manutenzione e bonifica degli impianti.